04/09/2014

Benessere del coniglio

da AnmviOggi del 04.09.2014
 
LINEE DI INDIRIZZO
 
 
RabbitMyxomatose2Raccomandato ma non vincolante, il documento sarà utile al settore per standardizzare le corrette modalità di allevamento del coniglio. 

Sia a livello europeo che nazionale non ci sono normative specifiche sul benessere del coniglio da carne. Nemmeno indicazioni di massima che supportino gli allevatori nella corretta gestione del benessere in allevamento. A questa carenza ha supplito il Ministero della Salute con la diffusione di linee di indirizzo "non vincolanti e quindi di applicazione volontaria", in risposta ad esigenze e richieste espresse proprio dalle associazioni di categoria. 

Il 3 luglio scorso, la Direzione Generale della Sanità Animale le ha trasmesse agli Assessorati alla sanità e all'agricoltura, al Centro di referenza dell'IZSLER per il benessere animale (che ha fornito consulenza tecnica sul documento) e a tutte le associazioni di allevamento e produzione. Il Ministero ha tenuto conto anche di raccomandazioni del Consiglio d'Europa di Strasburgo e di alcuni report dell'EFSA. Le componenti produttive hanno attivamente contribuito tramite i propri esperti di aziende consociate alla predisposizione delle Linee Guida. L'interazione con il territorio rende le linee guida uno strumento già all'origine condiviso con gli utilizzatori finali, da loro approvato e sollecitato.

Le Linee di indirizzo (che si applicano nell'allevamento di conigli domestici della specie Oryctolagus cuniculus, per la produzione di carne, pelo o altri fini di allevamento) sono soprattutto  mirate ad uniformare le  metodiche di allevamento, dotando gli allevatori di "uno strumento utile ma non vincolante e non obbligatorio"- sottolinea la circolare ministeriale. Lo scopo è di adeguare gli allevamenti ad uno standard avanzato e omogeneo soprattutto qualora gli allevatori si trovassero a dover rinnovare le gabbie di allevamento.
Nello specifico gli argomenti trattati riguardano principalmente le caratteristiche biologiche e fisiologiche dei conigli, le migliori pratiche di allevamento e di management, le caratteristiche che dovrebbero avere gli edifici e le attrezzature, alcune istruzioni sull'abbattimento di emergenza e, infine, indicazioni per l'utilizzo di gabbie ed arricchimenti che siano adeguati alle esigenze degli animali.

Il ruolo del veterinario aziendale- In allevamento devono essere previste adeguate "procedure sanitarie" per tenere sotto controllo il diffondersi di malattie infettive. Tra queste deve essere incluso un adeguato piano di disinfezione delle gabbie, degli strumenti e dei locali di allevamento . Tale trattamento è sicuramente più efficace qualora si adotti in allevamento in sistema "tutto pieno/tutto vuoto". Inoltre dovrebbero essere
previsti degli esami clinici routinari sugli animali e dovrebbero essere periodicamente investigate le cause di morte con analisi necroscopiche e di laboratorio. Gli animali di nuova introduzione, ove possibile, dovrebbero essere tenuti in quarantena in appositi locali per almeno un mese prima di essere uniti ad eventuali animali già presenti in allevamento. 

In ciascun allevamento, di concerto col veterinario aziendale, verranno adottate specifiche misure di profilassi nei confronti del le più comuni patologie virali, batteriche o parassitarie del coniglio. In particolare bisognerà predisporre un piano di vaccinazione nei confronti di mixomatosi malattia emorragica virale (MEV/RHD).

Gli animali devono essere sottoposti ad ispezione visiva giornaliera; in caso di problematiche sanitarie l'ispezione dovrà essere effettuata due o più volte al giorno.Quando i conigli mostrano segni/sintomi indicativi di scarsa salute o quando manifestano comportamenti anormali, stereotipie, overgrooming, apatia, consumo eccessivo o ridotto di alimento e acqua, e aggressività, l'allevatore deve immediat amente intervenire in modo da identificare le cause e garantire con azioni appropriate la risoluzione del problema. Se le azioni intraprese non servono a risolvere il problema, deve essere chiamato un medico veterinario e, se necessario, si ricorre anche al consulto di altri esperti.

L'età di svezzamento dei conigli da riproduzione non dovrà essere inferiore a 28 giorni, a meno che un veterinario non suggerisca lo svezzamento precoce. In ogni caso, l'età di svezzamento non dovrà essere
inferiore a 21 giorni. 

Restano legalmente vincolanti le disposizioni generali già introdotte dal d.lgs.146/01 per la protezione degli animali allevati. Il documento di indirizzo - ora nella disponibilità di tutti gli operatori- potrà essere rivisto e modificato in relazione ad eventuali nuove conoscenze scientifiche o nuove e più approfondite esperienze di allevamento che si dovessero rendere disponibili. La pubblicazione on line è stata curata dall'IZSLER.
 
http://www.anmvioggi.it/rubriche/attualita/60724-benessere-del-coniglio-un-ruolo-per-il-veterinario-aziendale.html

Segreteria

Mercoledì pomeriggio 14.30 - 17.30
Giovedì mattina 09.00 - 12.00
Telefono: 0171 1740070
Fax: 0171 1740071

dal lunedì al venerdì (09.00 - 12.00)
Telefono: 334 5429104

Webmail Pec Fnovi
Amministrazione Trasparente
FNOVI
Anagrafe Canina Regione Piemonte
ENPAV
Questo sito utilizza cookie tecnici indispensabili per il suo funzionamento
Privacy e cookie policy | Accessibilità